UN SONETTO PER LA CONVENTION

Cari amici della FABI, dopo molti anni di buio (per dir così), si è nuovamente celebrata la Convention e, come nelle occasioni passate, vi ho partecipato, in relazione al ruolo che ricopro nella Rete di questa nostra banca. Non ho certo voglia di mettermi qui a proporre paragoni che non avrebbero comunque senso, soprattutto perché sono i tempi e la realtà a non essere più paragonabili. Tuttavia, mentre ero sul treno che mi riportava a casa, ho sentito la necessità di fissare sulla carta (carta digitale, ovviamente) le sensazioni che avevo provato. Così, cominciando per gioco, ho buttato giù una poesiola (niente più che un divertissement) a futura memoria ed anche per raccontare l’evento a chi non c’era.  Devo dire che, aldilà della evidente volontà di fornire una versione aggiustata della realtà, l’avvenimento mi è parso una riedizione scenograficamente povera delle tonnellate di call e riunioni che ci sorbiamo quasi quotidianamente e nulla più. Io non ho idea di quanto sia costato mettere su tutta questa fiera ma il pensiero che le nostre giornate di solidarietà a zero stipendio siano servite anche a questo mi ha indispettito parecchio.

Buon lavoro ed in bocca al lupo.  

 

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